1 Ja ta hakkas neile rääkima tähendamiss

2 Ja ta läkitas omal ajal aednike juure sulase aednikelt vastu v

3 Aga nad v

4 Ja ta läkitas jälle teise sulase nende juure. Seda nad l

5 Siis ta läkitas teise. Ja selle nad tapsid. Ja veel muid; ühtesid nad peksid, teised nad tapsid.

6 Tal oli veel üks, ta armas poeg. Selle ta läkitas viimseks nende juure, üteldes: Ehk nad häbenevad mu poega?

7 Aga aednikud ütlesid üksteisele: See ongi pärija. Tulge, tapkem ta ära, siis jääb pärand meile.

8 Ja nad v

9 Mis teeb nüüd viinamäe isand? Ta tuleb ja hukkab aednikud ja annab viinamäe teiste kätte.

10 Kas te pole lugenud seda kirja: Kivi, mille hooneehitajad k

11 See tuli Issandalt ja on imeasi meie silmis!"

12 Ja nad püüdsid Teda kinni v

13 Ja nad läkitavad Tema juure m

14 Ja need tulid ning ütlesid Talle: „

15 Tema aga, nähes nende silmakirjalikkust, ütles neile: „Miks te Mind kiusate? Tooge Mulle näha teenariraha!"

16 Nemad t

17 Jeesus aga ütles neile: „Andke keisrile, mis kuulub keisrile, ja Jumalale, mis kuulub Jumalale!" ja nemad panid Teda imeks.

18 Ja Tema juure tuleb sadusere, kes ütlevad, et ei ole ülest

19

20 Oli seitse venda; ja esimene v

21 Ja teine v

22 Ja seitsmest ei jätnud keegi järglast järele. K

23 Kui nad nüüd ülest

24 Jeesus ütles neile: „Kas te mitte ei eksi, sellepärast et te ei tunne pühi kirju ega Jumala väge?

25 Sest kui surnuist üles t

26 Aga surnute kohta, et need üles äratatakse, eks te ole lugenud Moosese raamatust kibuvitsap

27 Ta ei ole mitte surnute Jumal, vaid elavate Jumal! Te eksite küll väga!"

28 Siis tuli Ta juure üks kirjatundjaist, kes oli kuulnud neid vaidlevat ja märkas, et Ta neile oli hästi kostnud, ja küsis Temalt: „Missugune käsk on k

29 Jeesus vastas Talle: „Esimene on see: Kuule Iisrael, Issand sinu Jumal, on ainus Issand!

30 Ja sina armasta Issandat, oma Jumalat, k

31 Teine on see: Armasta oma ligimest nagu iseennast. Neist suuremat muud käsku ei ole!"

32 Ja kirjatundja ütles talle: „

33 Ja Teda armastada k

34 Ja kui Jeesus nägi, et ta vastas m

35 Ja Jeesus k

36 Ūtleb ju Taavet ise Püha Vaimu läbi: Issand ütles mu Issandale: Istu Mu paremale käele, kuni Ma Su vaenlased panen Su jalgade alla!

37 Taavet ise nimetab Teda Issandaks. Kuidas ta siis on Tema poeg?" Ja palju rahvast kuulas Teda hea meelega.

38 Ja Ta ütles oma

39 ja esimesi istmeid kogudusekodades ja ülemat paika lauas

40 kes söövad leskede hooned ja loevad silmakirjaks pikki palveid! Need saavad seda raskema hukatuse!"

41 Ja kui Jeesus ohvrirahakirstu kohal istus, vaatas Ta, kuidas rahvas ohvriraha kirstu pani. Ja paljud rikkad panid sinna palju.

42 Siis tuli üks vaene lesknaine ja pani sisse kaks leptonit, see on üks veering.

43 Ja Ta kutsus Oma jüngrid Enese juure ning ütles neile: „T

44 Sest need k

1 E prese a dir loro in parabole: Un uomo piantò una vigna e le fece attorno una siepe e vi scavò un luogo da spremer l’uva e vi edificò una torre; l’allogò a de’ lavoratori, e se ne andò in viaggio.

2 E a suo tempo mandò a que’ lavoratori un servitore per ricevere da loro de’ frutti della vigna.

3 Ma essi, presolo, lo batterono e lo rimandarono a vuoto.

4 Ed egli di nuovo mandò loro un altro servitore; e anche lui ferirono nel capo e vituperarono.

5 Ed egli ne mandò un altro, e anche quello uccisero; e poi molti altri, de’ quali alcuni batterono ed alcuni uccisero.

6 Aveva ancora un unico figliuolo diletto; e quello mandò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo.

7 Ma que’ lavoratori dissero fra loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e l’eredità sarà nostra.

8 E presolo, l’uccisero, e lo gettarono fuor dalla vigna.

9 Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà e distruggerà quei lavoratori, e darà la vigna ad altri.

10 Non avete voi neppur letta questa Scrittura: La pietra che gli edificatori hanno riprovata, è quella che è ivenuta pietra angolare;

11 ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri?

12 Ed essi cercavano di pigliarlo, ma temettero la moltitudine; perché si avvidero bene ch’egli aveva detto quella parabola per loro. E lasciatolo, se ne andarono.

13 E gli mandarono alcuni dei Farisei e degli Erodiani per coglierlo in parole.

14 Ed essi, venuti, gli dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare o no? Dobbiamo darlo o non darlo?

15 Ma egli, conosciuta la loro ipocrisia, disse loro: Perché mi tentante? Portatemi un denaro, ch’io lo vegga.

16 Ed essi glielo portarono. Ed egli disse loro: Di chi è questa effigie e questa iscrizione? Essi gli dissero:

17 Di Cesare. Allora Gesù disse loro: Rendete a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. Ed essi si maravigliarono di lui.

18 Poi vennero a lui de’ Sadducei, i quali dicono che non v’è risurrezione, e gli domandarono:

19 Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno muore e lascia moglie senza figliuoli, il fratello ne prenda la moglie e susciti progenie a suo fratello.

20 Or v’erano sette fratelli. Il primo prese moglie; e morendo, non lasciò progenie.

21 E il secondo la prese e morì senza lasciare progenie.

22 Così il terzo. E i sette non lasciarono progenie. Infine, dopo tutti, morì anche la donna.

23 nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà ella moglie? Poiché tutti i sette l’hanno avuta per moglie.

24 Gesù disse loro: Non errate voi per questo, che non conoscete le Scritture né la potenza di Dio?

25 Poiché quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né dànno moglie, ma son come angeli ne’ ieli.

26 Quando poi ai morti ed alla loro risurrezione, non avete voi letto nel libro di Mosè, nel passo del pruno," come Dio gli parlò dicendo: Io sono l’Iddio d’Abramo e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe?

27 Egli non è un Dio di morti, ma di viventi. Voi errate grandemente.

28 Or uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto ch’egli aveva loro ben risposto, si accostò e gli domandò: Qual è il comandamento primo fra tutti?

29 Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore:

30 ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua.

31 Il secondo è questo: Ama il tuo prossimo come te stesso. Non v’è alcun altro comandamento maggiore di questi.

32 E lo scriba gli disse: Maestro, ben hai detto secondo verità che v’è un Dio solo e che fuor di lui non ve n’è alcun altro;

33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l’intelletto e con tutta la forza e amare il prossimo come te stesso, è assai più che tutti gli olocausti e i sacrifici.

34 E Gesù, vedendo ch’egli avea risposto avvedutamente, gli disse: Tu non sei lontano dal regno di Dio. E niuno ardiva più interrogarlo.

35 E Gesù, insegnando nel tempio, prese a dire: Come dicono gli scribi che il Cristo è figliuolo di avide?

36 Davide stesso ha detto, per lo Spirito Santo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi.

37 Davide stesso lo chiama Signore; e onde viene ch’egli è suo figliuolo? E la massa del popolo l’ascoltava con piacere.

38 E diceva nel suo insegnamento: Guardatevi dagli scribi, i quali amano passeggiare in lunghe vesti, ed esser salutati nelle piazze,

39 ed avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti ne’ conviti;

40 essi che divorano le case delle vedove, e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno una maggiore condanna.

41 E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai.

42 E venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli che fanno un quarto di soldo.

43 E Gesù, chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: in verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato nella cassa delle offerte più di tutti gli altri;

44 poiché tutti han gettato del superfluo; ma costei, del suo necessario, vi ha gettato tutto ciò che possedeva, tutto quanto avea per vivere.